
Commento di Wolfram Mrowetz per la rubrica Money money della rivista Approvvigionare (Luglio 2025).
Dollaro US
Il dollaro americano da fine febbraio si è indebolito da 1,0375 agli attuali 1,1650 perdendo circa il 12,50% del suo valore. È una perdita considerevole, soprattutto se si considera in quanto poco tempo è avvenuta.
La causa principale di quanto accaduto è imputabile al comportamento e alle decisioni economiche della
nuova amministrazione americana, decisioni che hanno generato sfiducia e paure sull’andamento dell’economia americana nei prossimi anni. L’argomento più discusso è l’entità del debito pubblico, 37 mila miliardi, e un progetto di bilancio fiscale con un ulteriore sbilancio di tre/quattro mila miliardi. Comunque, il GDP del paese dovrebbe subire solo un rallentamento nei prossimi anni, ovvero una crescita del 1,6 % nel 2025 e del 1,7 % nel 2026. Difficile fare previsioni sullo sbilancio delle partite correnti, visto che sono ancora in corso le trattative
sui dazi. Se l’accordo sui dazi si fermerà sulla parte bassa della forchetta, l’inflazione dovrebbe rimanere
al 3,00% - 4,00% mentre il deficit di bilancio dovrebbe stabilizzarsi sul 6,00%. I tassi potrebbero iniziare a scendere verso fine anno e poi proseguire in modo più rapido con il nuovo presidente della Federal Reserve, da nominare a maggio dell’anno prossimo. I flussi di capitali in uscita dagli U.S.A. sono in aumento, soprattutto per vendite di Treasury o mancati rinnovi alla scadenza. Alla luce di quanto vediamo oggi il dollaro dovrebbe mantenere il trend ribassista e per la fine dell’anno potrebbe raggiungere anche il valore 1,25 o nella migliore delle ipotesi fermarsi a 1,20.
Sterlina
Dai primi di marzo la sterlina contro euro è passata da 0,8249 all’attuale 0,8540 con un indebolimento di circa il 3,5%. Il GDP inglese dovrebbe crescere il 1,2% nel 2025 e il 1,4% nel 2026. L’inflazione dovrebbe rimanere intorno al 3,00% da qui alla fine del 2026. Il saldo delle partite correnti dovrebbe rimanere negativo intorno al 2,00%, mentre il bilancio fiscale dovrebbe chiudere in negativo quest’anno al 4,00% e l’anno prossimo al 3,5%.
La situazione politica dei laburisti continua ad essere delicata e non ci sono ancora segnali di miglioramento. Il cambio da qui alla fine del 2026 dovrebbe oscillare tra il 0,84 e il 0,86 con qualche
sforamento anche fino a 0,88.
Yen
Lo Yen contro euro da fine febbraio è passato da 156,27 agli attuali 168,00 con una svalutazione di circa l’otto per cento. Ci troviamo comunque sempre nella fascia di oscillazione 165 - 155 che ha caratterizzato il 2024. La crescita economica di qui al 2026 dovrebbe collocarsi tra lo 0,8% e l’1,00%. L’inflazione dall’attuale 2,7% dovrebbe portarsi nel 2026 al 1,5%. Il surplus delle partite correnti dovrebbe gradualmente crescere fino al 6,00/7,00% nel 2026. Il deficit di bilancio dovrebbe rimanere stabile
intorno al 2,00% fino alla fine del 2026. I tassi interni tenderanno a crescere. Il cambio dovrebbe
leggermente rafforzarsi entro fine anno per poi migliorare ulteriormente nel 2026 fino a 156,
confermando quindi la banda di oscillazione in atto.
Dollaro canadese
Da fine febbraio il dollaro canadese contro euro ha oscillato da 1,54 a 1,58. La debolezza del dollaro canadese è imputabile a quella del dollaro U.S.A. e al contenzioso in corso tra U.S.A. e Canada.
I numeri macro sono tranquillizzanti. La crescita del GDP è prevista 1,2%. L’inflazione al 2,00%. Lo sbilancio delle partite correnti al 1,00% ed il bilancio fiscale al - 1,8%. Tra U.S.A. e Canada i rapporti sono al momento molto difficili, tanto che il governo canadese sta studiando alleanze sostitutive in Europa e Cina. Questa situazione potrebbe portare parecchia volatilità sul cambio dollaro americano contro dollaro canadese e di conseguenza anche sulla parità euro contro dollaro canadese.
Per fine anno quest’ultima potrebbe toccare il 1,65 e nel 2026 potrebbe rimanere su questo livello con una punta massima del 1,70.
Dollaro australiano
Il dollaro australiano contro euro da fine febbraio è passato da 1,64 a 1,78 con un calo di circa l’8,00%. In
aprile il cambio si era indebolito anche fino 1,85. La crescita del GDP dovrebbe essere abbastanza brillante, il 2,5% per il 2025 ed il 2,7% per il 2026. L’inflazione dovrebbe rimanere circoscritta tra il 3,00 % ed il 2,5%. Di qui alla fine del 2026 è prevista in sostanziale pareggio la bilancia delle partite correnti, mentre il bilancio fiscale dovrebbe mantenersi negativo del 1,3% sia nel 2025, sia nel 2026.
Nel 2025 l’attuale cambio dovrebbe essere il minimo raggiungibile, mentre nel 2026 si potrebbe assistere ad un rafforzamento fino a 1,70 e poco oltre.
Franco svizzero
Il FRSV contro euro da fine febbraio è rimasto sostanzialmente invariato. Il GDP svizzero è previsto crescere del 1,00% per il 2025 ed il 1,5% per il 2026. L’inflazione risulta stabile allo 0,7%. Il surplus delle partite correnti stabile al 6,00%. Il bilancio fiscale in pareggio o leggermente positivo. Di qui alla fine dell’anno il cambio con l’euro dovrebbe mantenersi sugli attuali livelli, con la possibilità anche di un modesto indebolimento fino alla parità.
Per il 2026 il cambio potrebbe oscillare da un massimo di 1,00 fino ad un minimo di 1,05.
