10 Maggio 2023

Wolfram Mrowetz per Approvvigionare: Evoluzione dei rapporti di cambio

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Commento di Wolfram Mrowetz per la rubrica Money money della rivista Approvvigionare.

Dollaro US

Il dollaro americano da fine ottobre 2022 ad oggi è passato   da 0,9882 a 1,0900. Il mood sul dollaro è completamente  cambiato  in  negativo  e  ciò  pur  in presenza  di  fondamentali  non  molto  differenti  da quelli  europei  e  di  tassi  d’interesse  favorevoli.  Se dovesse    superare    il    livello    di    1,10    allora    il peggioramento    potrebbe    accelerare    e    non    ci sarebbero   ostacoli   rilevanti   almeno   fino   a   1,15. Quest’ultimo potrebbe essere il target per fine anno 2023.    Questo    indebolimento    dovrebbe    essere alimentato  dall’eventuale  riduzione  dei  tassi  e  da una    recessione,    seppure    modesta,    nell’ultimo semestre dell’anno. Man mano che passa il tempo, anche  il  tentativo  di  Cina,  Russia  e  di  altri  paesi come il Brasile, il Sud Africa e l’India di voler creare un’aerea  Yuan  in  alternativa  al  dollaro,  potrebbe essere   una   ragione   di   debolezza.   Lo   scenario ipotizzato  potrebbe  essere  ribaltato  in  caso  di  un aggravamento della guerra in Ucraina e forse anche in   caso   di   un’esplosione   del   contenzioso   Cina  - Taiwan.

Franco svizzero

Da fine ottobre ad oggi il  Frsv. ha oscillato  da 0,98 a   1,00.   Crescita   economica   ed   inflazione   sono migliori che nell’area EU e di conseguenza la forza del franco dovrebbe continuare come nel passato. Se  la  situazione  geopolitica,  guerra  in  Ucraina  e contezioso  Taiwan,  dovesse  peggiorare,  potremmo aspettarci  un  franco  arrivare  anche  a  0,90  data  la reputazione   di   moneta   rifugio   conquistata   negli anni.    Se    invece    dovessimo    assistere    ad    un miglioramento     del     quadro     allora     dovrebbe cambiare   ed   essere   possibile   un   indebolimento almeno fino 1,05/1,10.

Sterlina

Da  ottobre  ad  oggi  la  sterlina  è  risultata  essere piuttosto stabile, oscillando da 0,86 a 0,90. Anzi, da inizio  anno  l’oscillazione  si  è  ristretta  da  0,88  a 0,90.   La    crescita    2023/2024    dovrebbe    essere modesta  come  negli  altri  paesi  europei  ed anche  il rientro dall’inflazione dovrebbe ridursi con gli stessi ritmi.  Rimarrà  alto  il  deficit  delle  partite  correnti, intorno   al   4,00%.   La   situazione   politica   si   è tranquillizzata  e  pertanto  il  governo  conservatore potrà  effettuare  le  sue  scelte  onde  recuperare  la perdita  di  consenso  subita  nel  corso  del  2022.  In effetti   vi   è   stato   l’accordo   con   la   UE   sul   tema dell’intesa  commerciale  post  Brexit  tra  Irlanda  del Nord   ed   Eire.   Arriveranno   anche   accordi   per regolare    meglio    il    traffico    merci    tra    UK    e continente,    oggi    spesso    molto    faticoso.    Sarà interessante  vedere  come  gli  elettori  valuteranno nelle   urne   questi   accordi.   Comunque,   il   cambio dovrebbe  indirizzarsi  più  verso  un  indebolimento piuttosto    che    un    rafforzamento.    Si    potrebbe ipotizzare un livello di 0,90 per il 2023 e di 0,95 per il 2024. Se dovesse invece rafforzarsi, allora il livello difficilmente superabile potrebbe essere 0,86.

Yen

Lo Yen si trova più o meno allo stesso livello di fine ottobre  2022  ,  ovvero  a  147  ,  ma  nel  corso  del periodo considerato ha toccato più volte il livello di 140. Non ci dovrebbe essere recessione per il 2023 e nemmeno    nel    2024.   La    crescita    prevista    per quest’anno è del 1,3% e per l’anno venturo del 0,6% mentre   l’inflazione   per   i   due   anni   considerati dovrebbe raggiungere il 3,00% ed il 2,40%, un fatto straordinario   per  il   paese.   Il   saldo   delle   partire correnti per entrambi  gli anni dovrebbe   collocarsi intorno   4,50%.  Il  deficit  di  bilancio  previsto  sarà intorno al 4,00%. Il cambio per fine anno potrebbe raggiungere al massimo un livello di 145/150. Se si dovesse    invece    manifestare    un    rafforzamento, difficilmente  supererebbe  il  livello  di  135.  Rimane l’incognita   della   questione   Taiwan   che   potrebbe disturbare    parecchio    l’andamento    del    cambio euro/yen.

Dollaro Canadese

Il dollaro canadese ha subito da fine ottobre a fine dicembre  un  deciso  peggioramento  da  1,35  a  1,45 per  poi  stabilizzarsi  intorno  al  1,45  di  oggi.  I  dati macro  sono  buoni  rispetto  agli  altri  paesi.  Il  Pil  è previsto  crescere  tra  1,5%  ed  il  2,00%  nel  biennio 2023/2024,     l’inflazione     dovrebbe     stabilizzarsi intorno  al  2,00%,  il  deficit  di  bilancio  intorno  al 3,00  %.  Il  cambio  continua  essere  debole  e  se  le materie  prime  continueranno  ad  essere  deboli  il dollaro   canadese   potrebbe   perfino   raggiungere quota 1,55. Un ritorno  ad un livello  di  forza a 1,30 come   l’estate   scorsa   sembra   decisamente   molto improbabile, anche in presenza di materie prime in buon recupero.

Dollaro australiano

Il dollaro australiano è rimasto piuttosto stabile da fine  ottobre  a  fine  gennaio  tra  1,54  e  1,60  e  si  è indebolito  fino  a  1,65  da  fine  febbraio  ad  oggi.  Un ulteriore   indebolimento   è   piuttosto   difficile   da ipotizzare, è più probabile di qui alla fine dell’anno un rafforzamento fino a 1,50. Il  Pil  dovrebbe  crescere  quest’anno  del  2,00%  e l’anno   prossimo   del   1,5%      mentre   l’inflazione dovrebbe   rimanere   di   qui   alla   fine   del   2024 piuttosto    alta,    ovvero    mediamente    intorno    al 5,00%.  Le  partite  correnti  dovrebbero  risultare  in pareggio ed il deficit di bilancio dovrebbe collocarsi tra il 2 ed il 3,00%.

Il confronto tra Cina e paesi dell’area Bric con U.S.A. e paesi occidentali potrebbe condizionare le previsioni formulate.