Commento di Wolfram Mrowetz per la rubrica Money money della rivista Approvvigionare (Luglio 2024).
Dollaro US
Il dollaro americano da marzo ad oggi ha oscillato da 1,09 a 1,07 contro euro, con un sforamento fino a 1,06 in aprile. Continua quindi la solidità del dollaro, sostenuto da una buona crescita economica e da tassi d’interesse decisamente interessanti rispetto alle altre monete. Nei
prossimi mesi la crescita del Pil dovrebbe leggermente indebolirsi, ma sempre nell’ordine del 2/2,5% del PIL, mentre i tassi dovrebbero essere ridotti di un 0,25% quest’anno e subire ulteriori tre riduzioni da 0,25% alla volta nel corso del 2025. Il saldo delle partite correnti dovrebbe rimanere stabilmente negativo al 3,5% e il deficit di bilancio rimanere sull’elevato livello del 6,00%. Continua così a peggiorare il rapporto debito/pil, ormai al 122,00%. L’inflazione, con fatica, dovrebbe, per fine anno o inizio del nuovo, raggiungere il target del 2,00%. Nel secondo semestre dell’anno il cambio difficilmente uscirà dalla banda 1,09/1,07. Forse un finale turbolento della campagna elettorale presidenziale potrebbe causare un indebolimento fino a 1,10/1,11.
Franco svizzero
Da marzo ad oggi il Frsv prima si è indebolito fino 0,99 per poi rafforzarsi a 0,9585 di oggi. Crescita economica leggermente più alta del resto d’Europa. L’inflazione sotto controllo al 1,5%. Saldo delle partite correnti ad un ottimo 8,00% del Pil e bilancio fiscale in costante equilibrio. Con questi dati non può che continuare la forza del franco e la banda di oscillazione si potrebbe collocare tra 0,98 e 0,93.
Sterlina
Da marzo ad oggi la sterlina è passata da 0,86 a 0,84 - rafforzamento probabilmente alimentato dalla convocazione di elezioni anticipate da parte di Sunak, il primo ministro inglese. I conservatori sono in netto svantaggio rispetto ai laburisti, secondo gli ultimi sondaggi. Dal punto di vista macro l’economia gradualmente migliorando e soprattutto l’inflazione, finalmente, sta velocemente riportandosi al 2,00% dal 7,50% del 2023. Anche lo sbilancio negativo delle partite correnti si sta avvicinando a –1,00% ed il deficit di bilancio sta anch’esso migliorando da -4,50% a -3,00%. Con i laburisti, più che probabili vincitori delle elezioni, la sterlina dovrebbe indebolirsi fino a 0,86 entro fine anno e nel corso del 2025 anche fino
0,88/0,90.
Yen
Lo Yen da marzo ad oggi è passato da 165 a 171 contro euro. Continua l’estrema debolezza dello Yen e solo l’intervento della banca centrale ha impedito un indebolimento più marcato. La crescita economica è in modesto miglioramento e la bilancia delle partite correnti continua ad essere positiva ad un livello di + 5,00%. Il deficit di bilancio ammonta al 7,00%. È probabile che il differenziale tassi sia il principale responsabile della debolezza della moneta. Nel breve non è pensabile che si possa vedere un gran miglioramento dello Yen ma una non impossibile riduzione del differenziale tassi potrebbe riportare il cambio vicino a 160/155.
Dollaro canadese
Da marzo ad oggi Il dollaro canadese prima si è indebolito da 1,46 a 1,49 per poi recuperare e fermarsi all’attuale 1,4630. Il Pil dovrebbe nel 2024/2025 raggiungere una crescita del 2,5% con una inflazione del 2,00% circa. Il saldo delle partite correnti dovrebbe rimanere in pareggio e il deficit di bilancio
attestarsi su un -1,00%. Anche in questo caso la situazione del dollaro canadese non dovrebbe subire particolari oscillazioni fino alla fine dell’anno. La fascia 1,46–1,48 dovrebbe essere mantenuta, salvo eventuali sconvolgimenti geopolitici.
Dollaro australiano
Il dollaro australiano da marzo si è rafforzato da 1,66 agli attuali 1,61. Il recupero delle materie prime ha favorito lo forza del dollaro australiano. La crescita economica dovrebbe collocarsi intorno al 2,00% in presenza di una inflazione difficilmente sotto il 3,00%. Il saldo delle partite correnti continua a mantenersi a +0,50% da tre anni ed il deficit di bilancio non dovrebbe superare il –1,5% del Pil. Se l’economia mondiale riprenderà nel corso del 2025 e di conseguenza i prezzi delle materie prime dovessero ulteriormente aumentare dai bassi livelli del 2023, allora il dollaro australiano potrebbe arrivare a 1,50 per fine anno e anche a 1,45 nel 2025.