Commento di Wolfram Mrowetz per la rubrica Money money della rivista Approvvigionare (novembre 2023).
Dollaro US
Il dollaro americano da fine marzo 2023 ad oggi è passato da 1,0900 a 1,0600. Il cambio è rimasto in questi mesi in un range tra 1,10 e 1,05. L’economia americana continua a ben performare e l’inflazione sembra voler rallentare, seppure molto lentamente e la Federal Reserve è abbastanza prudente nelle sue decisioni sui tassi, nonostante le politiche fiscali molto espansive dell’amministrazione.
La crescita economica dovrebbe attestarsi sul 2,00% per il 2023, sul 0,6/1,00% per il 2024 e 1,9% per il 2025. Stabile dovrebbe rimanere lo sbilancio negativo delle partite correnti mentre il deficit fiscale dovrebbe collocarsi nei prossimi due anni intorno al 5,6/6,00%. Certamente un buon contributo alla crescita economica statunitense. Queste previsioni potrebbero saltare se sia la guerra in Ucraina, sia la guerra Israele-Hamas dovessero aggravarsi ulteriormente o prolungarsi eccessivamente. Per i fondamentali attualmente noti si potrebbe ipotizzare un cambio EUR/US$ di 1,15 per fine 2024 e di 1,20 per fine 2025.
Franco svizzero
Da fine marzo ad oggi il Frsv. si è rafforzato circa il 4,00% , passando da 0,99 a0,95. Continua ad essere la moneta rifugio per eccellenza. Non è prevista recessione nei prossimi due anni e l’inflazione dovrebbe rimanere contenuta nell’ordine del 1,5/2,00%. Il saldo delle partite correnti dovrebbe mantenersi positivo sull’alto livello del 8,00% ed il bilancio fiscale dovrebbe rimanere in pareggio.
Con questi numeri sarà molto probabile che il FRSV rimanga forte per i prossimi due anni tra lo 0,95 e 1,00. Solo un intervento massiccio della Banca Centrale potrebbe portare la parità sopra a 1,10.
Sterlina
Da fine marzo la sterlina oscilla da 0,88 a 0,85. Per il prossimo anno è ipotizzabile una parità oscillante da 0,90 a 0,95. Se invece dovesse rafforzarsi, il livello massimo raggiungibile potrebbe essere 0,84/0,83. Ipotesi poco probabile.
Per il 2024 è prevista una modesta crescita dello 0,4% e per il 2025 del 1,00%. Dovrebbe rientrare in modo sensibile l’inflazione fino al 2,00% per fine 2025. Stabilmente negativa, intorno al 3,00%, lo sbilancio delle partite correnti. Piuttosto pesante il deficit di bilancio, intorno 4,00%.
Nel 2024 ci saranno le elezioni in Gran Bretagna ed essendo, al momento, favoriti i laburisti, ci potrebbero essere dei momentanei effetti sul cambio. La Gran Bretagna con gli U.S.A. è molto impegnata nel sostegno all’Ucraina, fatto che potrebbe creare dei problemi alla crescita economica britannica.
Yen
Lo Yen nel corso degli ultimi mesi si è molto indebolito, portandosi all’attuale livello di 158. Peggioramento di circa il 7,00%. A questo livello si è stabilizzato da quasi quattro mesi. È difficile pensare ad un ulteriore peggioramento, mentre è più probabile un miglioramento fino a 145 per fine 2024. Sempre che la crisi di Taiwan non esploda.
La crescita del PIL per il 2024 e il 2025 dovrebbe risultare 0,7/1,00%, mentre l’inflazione riportarsi al 2,00%. Sempre alto il saldo positivo della bilancia delle partite correnti, aiutato dallo yen debole. In rientro il deficit di bilancio.
Sarà necessario monitorare con attenzione l’evolversi del confronto tra Cina, Russia e loro simpatizzanti da un lato e mondo occidentale dall’altro, di cui il Giappone fa indubbiamente parte. Questo confronto potrebbe portare ad un sensibile ridimensionamento degli scambi commerciali tra tutti questi paesi, con effetti sui volumi di scambio di molte merci, soprattutto i prodotti di altissimo contenuto tecnologico.
Dollaro canadese
Il dollaro canadese è rimasto negli ultimi mesi stabile intorno a 1,45.
Il PIL è previsto crescere mediamente il 2,00% nel 2024/2025 e l’inflazione rimanere stabile intorno al 2,00%.
Il saldo delle partite correnti dovrebbe rimanere in pareggio mentre il deficit fiscale dovrebbe contenersi a -1,00% per ciascun anno.
Al momento sembra improbabile un rafforzamento fino a 1,40/1,35 mentre è probabile un indebolimento fino 1,50.
La direzione sarà data dal ritorno della crescita economica mondiale e dal conseguente recupero dei prezzi delle materie prime.
Dollaro australiano
Il dollaro australiano si è indebolito da fine marzo da 1,63 a 1,67. Anche in Australia le previsioni per il biennio 2024/2025 sono piuttosto tranquillizzanti. Infatti la crescita è vista intorno al 2,00% annuo l’inflazione intorno al 3,25%, pareggio della bilancia delle partite correnti ed infine il deficit di bilancio rimanere nell’ordine del -1,00% medio annuo.
Il cambio ipotizzabile per il 2024 potrebbe situarsi tra 1,60/1,64.
Nel caso del dollaro australiano dovrà essere posta una particolare attenzione all’evolversi della situazione geopolitica nell’area. La pressione della Cina su Taiwan è molto forte e potrebbe peggiorare ulteriormente del corso dei prossimi mesi.
EVOLUZIONE DEL RAPPORTO DI CAMBIO EURO/US$